Se stai soffrendo di sintomi nella zona cervicale che potrebbero essere legati all’ansia, allora sei nel posto giusto. In questo articolo, voglio fornirti non solo informazioni che ti aiuteranno a comprendere come l’aspetto emotivo sia strettamente legato allo stato fisico, ma anche esercizi pratici che potrai iniziare sin da subito. Ritengo che questo articolo sia uno dei più completi che leggerai in rete su questo argomento. Quindi, prenditi del tempo per leggerlo tutto fino alla fine; sono sicuro che non te ne pentirai.
Ma chi sono io per parlarti di cervicale e ansia?
Se non ci conosciamo, mi presento. Mi chiamo Alessio Veneziano, mi occupo di fisioterapia olistica e psicologia del dolore, sono il fondatore di questo portale (Veneziano Therapy). Ho sofferto da dolore cervicale e ansia per diversi anni prima di trovare una soluzione. Ogni giorno aiuto decine di persone che soffrono da dolori persistenti a ritornare a un nuovo stato di benessere attraverso consulenze personalizzate, articoli, meditazioni guidate e video-corsi. Se sei interessato a lavora con me clicca qui
Sintomi della “cervicale” collegati all’ansia
Quando il corpo si trova in uno stato di tensione causato da stati emotivi come ansia e preoccupazione, i sintomi che ne derivano possono essere diversi.
Quali sono i disturbi che porta la cervicale?
I più comuni includono:
- Senso di sbandamento/vertigini
- Tensione allo stomaco
- Tensione al collo e alle spalle
- Tensione nella zona della testa/nuca (Cefalea Tensiva)
- Nausea
- Tensione/dolore mandibolare
La zona cervicale è una delle aree più comuni in cui questi sintomi possono accumularsi, principalmente perché è molto vicina al nostro sistema nervoso centrale (il cervello). In questa zona, esiste una modesta quantità di tessuto nervoso che si connette non solo alla cervicale, ma anche al resto del corpo.
Infatti, la cervicale non è l’unica parte che accumula lo stress, ma ad esempio, anche la zona digestiva (della pancia/addominale). Non è raro riscontrare problemi di digestione in coloro che soffrono di disturbi cervicali da diversi mesi/anni.
L’asse cervicale stomaco
L’asse cervicale-stomaco è un concetto radicato nella medicina tradizionale cinese, in particolare nella teoria dell’agopuntura e dell’energia vitale del corpo, nota come “Qi” (o “Chi”). Tale teoria sostiene l’esistenza di una connessione tra la regione cervicale del corpo e l’organo dello stomaco, non solo dal punto di vista anatomico ma anche energetico.
Nella medicina tradizionale cinese, si crede che l’ansia e la cervicalgia (dolore al collo) possano essere correlate all’equilibrio energetico nel corpo. L’ansia, in particolare, è spesso associata a uno squilibrio del Qi nello stomaco. Quando questo organo è affetto da uno squilibrio energetico, si ritiene possa causare sintomi come nervosismo, inquietudine e ansia.
A questo punto potresti chiederti:
Come capire se è cervicale o ansia?
Poco importa perché le due sono direttamente collegate. Per esperienza, posso affermare che lavorando sull’ansia come prima radice del dolore, quest’ultimo si affievolisce fino a estinguersi.
Tuttavia, se parliamo di dolori nociplastici, derivati da un sistema nervoso ipersensibile, il nostro sistema emotivo è il primo imputato. Qui giungi a un bivio, dato da un sano scetticismo. Molte persone credono che la loro problematica derivi da una struttura o tessuto nel corpo che deve essere “aggiustato”, “rilassato”, “disinfiammato”, eccetera.
Quante volte ho sentito dire: “ho dolore perché ho una postura scorretta”, “ho bisogno che qualcuno mi addrizzi”, “sono tutto storto”. In altre parole, credono che ci sia qualcosa di sbagliato nel corpo, eppure la maggioranza non ha nessun problema nel corpo. Il problema risale proprio a questa credenza.
Poco o nulla ti viene detto in una visita fisiatrica o neurologica riguardo alla connessione mente-corpo, eppure questa è fondamentale. È così fondamentale che esiste una terapia cognitiva chiamata “pain neuroscience education” che lavora sulla tua consapevolezza. In particolare, parlo di come il dolore si forma dentro il corpo. Comprendere questo processo ti fornirà un nuovo punto di vista su come pensi e processi il dolore.
La Nuove Neuroscenza del Dolore
Negli ultimi 10 anni, la neuroscienza del dolore ha compiuto passi da gigante, grazie soprattutto alla tecnologia che ha reso le risonanze magnetiche funzionali accessibili a molti centri diagnostici. Con queste risonanze, riusciamo a comprendere come il cervello si comporta quando il paziente soffre di dolori cronici rispetto a un cervello privo di dolore.
L’attivazione dei centri del dolore nel cervello della persona dolorante è diversa. Al momento, non approfondirò questo aspetto poiché non è lo scopo dell’articolo fornire dettagli così specifici. Ma per ora, è sufficiente sapere che è il tuo cervello a creare il dolore. Quando il dolore diventa cronico, viene registrato in diverse parti del cervello, in particolare in zone associate alla memoria e alle emozioni.
Ecco come il dolore può essere attivato e disattivato in base a certe emozioni e traumi psicologici passati. Inoltre, può essere attivato quando lo stesso circuito neuronale è stato processato per diversi mesi/anni. Un po’ come imparare ad andare in bicicletta, devi fare diverse centinaia di prove all’inizio per imparare a farlo, e alla fine riuscirai a pedalare in equilibrio. Lo stesso può accadere nel cervello quando sperimenta il dolore; può imparare a percepirlo così frequentemente che lo interiorizza facilmente, e anche un movimento o un’emozione può farlo riemergere istantaneamente.
Nel mio metodo, ti insegno come guidare il tuo cervello a non registrare i segnali del tuo corpo come minacce, ma semplicemente come segnali neutri. Ecco perché il tracciamento somatico e la tapping meditation diventano il fulcro del tuo lavoro. Altre modalità saranno spiegate più avanti in questo articolo.
Come gestire e risolvere dolore cervicale (cervicalgia) e ansia (in modo olistico/naturale)
Quando parliamo di dolori persistenti che durano più di 3 mesi e non hanno una motivazione strutturale, è bene intervenire sul problema cercando di individuare le radici di questa tensione e dolore. Quindi, anziché tamponare i sintomi, dobbiamo agire per influenzare positivamente la radice dei sintomi: la tensione emotiva ed emozioni represse.
Ecco di seguito 3 importanti passi per ritrovare il benessere cervicale e non solo
Step 1: Consapevolezza
Essere consapevoli che non esiste alcuna problematica strutturale all’interno del nostro corpo e che le tensioni derivano da un sistema nervoso ipersensibile ci porta a concentrarci su ciò che conta davvero: il nostro bambino interiore. L’ansia è uno stato di tensione psico-fisica causato dalla costante previsione di un futuro minaccioso. Comprendere che questo stato è direttamente collegato al nostro corpo ci rassicura che niente è rotto o malconcio dentro di noi.
Purtroppo, molti clienti si lasciano troppo facilmente influenzare da risonanze magnetiche che mostrano disallineamenti dei dischi, artrosi, ernie discopatie, ecc., dove queste ultime rappresentano normali processi di invecchiamento e usura e nella maggior parte dei casi non sono la vera causa del problema.
Nel mio metodo, invito i miei clienti a consultare queste due risorse prima di intraprendere un percorso di guarigione:
- 1. “Il potere della consapevolezza”: Il mio e-book che ti guida verso la connessione tra la tua mente e il tuo corpo, con annessi esercizi pratici. (Lo puoi scaricare gratis [QUI]).
- 2. Libro del Dottor E. Sarno: Sarno è un pioniere della medicina mente-corpo e ha aiutato centinaia di migliaia di persone affette da dolori cronici a guarire attraverso il suo libro. (Trovi il suo libro [QUI])
Step 2: Accettazione del sintomo e della propria situazione psico-fisica
Ripudiare il dolore e la situazione in cui viviamo non fa altro che portare il tuo sistema nervoso ancora più in ipersensibilità. Ora prenditi una pausa e pensa al motivo per cui il dolore dovrebbe essere, in realtà, tuo amico. Non fraintendermi, non ti sto dicendo di conviverci, ma di iniziare a conoscerlo.
Convivere con una persona in casa che ostacola la tua crescita sarebbe distruttivo. Il dolore, infatti, non è distruttivo; è il tuo insegnante. Fin quando la lezione non è imparata, non andrà via dalla tua vita, e di tanto in tanto, anche quando avrai le nozioni per continuare, potrebbe ritornare alla porta per capire se è tutto OK.
Accetta che il dolore sia presente e che è lì solo di passaggio. Nella maggioranza dei casi, questo insegnante è lì per dirti che c’è qualcosa nella tua vita o nel tuo approccio alla vita che necessita di un cambiamento.
Non vuol dire necessariamente cambiare totalmente vita; forse ci sono aspetti che potresti prendere in considerazione, come quello del tuo carattere (per esempio):
- Essere troppo accondiscendente
- Tendere al perfezionismo
- Essere frettoloso
- Essere chiuso (tendere a reprimere certe emozioni)
- Paura di essere rifiutato/criticato/non conforme
Accetta come sei oggi e inizia a lavorare su un aspetto alla volta, notando come il dolore cambia una volta che quell’aspetto viene toccato.
Esempio 1: Inizia a dire di NO a quelle richieste che NON servono alla TUA crescita.
Esempio 2: Inizia a prenderti 30 minuti al mattino per scrivere su un foglio ciò che ti tiene preoccupato/a.
Esempio 3: Inizia a entrare in conversazioni che prima hai sempre lasciato stare per paura di essere rifiutato/criticato/non conforme e vedi cosa succede ai tuoi sintomi…
Noterai che l’accettazione del dolore ti aprirà ad un nuovo mondo e stato psico-fisico.
Step3. Graduale ripresa delle attività motorie
Se non l’hai già fatto, inizia una graduale attività fisica. Questo non vuol dire che da domani inizi a “spaccarti” di palestra o a correre 10k al giorno. Questo infatti non fa altro che portare ancora una volta il sistema in allarme.
Comportati come se dovessi accompagnare il tuo bambino a scuola per la prima volta. Inizia con incrementali passeggiate giornaliere per esempio. Ogni settimana aumenta il tempo percorso.
Oppure se sei un appassionato di montagna come me, inizia con delle escursioni della domenica. E’ anche un buon modo di invitare i tuoi amici e socializzare. (Tra l’altro il socializzare è fattore chiave per portare il tuo sistema nervoso nuovamente in equilibrio).
Facciamo adesso un piccolo break.
Prenditi nota di questi passi e promettimi che li metterai in pratica, altrimenti tutti questi minuti al PC o al cellulare saranno sprecati (sia per te che per me).
Ok andiamo avanti.
Step 4 : Pratica degli esercizi di Meditazione , per esempio la Mindfulness
IL RUOLO DELL’ANSIA NEL CORPO
Come ogni sintomo corporeo, quello dell’ansia ha un ruolo molto importante nel nostro corpo e nella nostra esperienza di vita. L’ansia è un sintomo che racchiude tensione fisiche ma soprattutto emotive.
“Non anticipare problemi né preoccuparti di ciò che potrebbe non accadere mai. Rimanere nella luce del sole.”
— Benjamin Franklin
L’ansia è un sintomo di allarme, o meglio, di protezione del tuo inconscio verso un futuro incerto. Molte delle visioni tragiche del futuro che ci raccontiamo non vanno effettivamente a buon fine. Pensaci un attimo, quante volte hai pensato di non farcela o che sarebbe successo qualcosa di “brutto” nel tuo futuro, e alla fine non è successo?
Certo, potresti sostenere che è vero anche il contrario. Ma cos’è meglio, pensare che tutto andrà male e avere torto, oppure pensare che tutto andrà bene e non avere ragione? Qui, però, stiamo parlando di ansia dettata da pensieri consci e prevedibili in un certo senso. Diventa un po’ più difficile essere consapevoli dei tuoi pensieri e programmazioni inconsce, dati da esperienze passate, difficili o traumatizzanti.
Vedi, l’ansia non arriva lì per caso. Arriva perché la sua funzione è stata usata più e più volte per sopravvivere. La consapevolezza di essere in ansia ci porta a un bivio:
- SOLUZIONE 1 : Reprimerla, cercando di non pensarci.
- SOLUZIONE 2: Accettarla, farla affiorare e lasciarla andare.
Uno degli esercizi che mi ha aiutato enormemente in questo è la mindfulness. Quando arrivi a sentire questo sentimento o sintomo, è essenziale saperlo accettare senza reprimerlo o coprirlo con comportamenti di qualsiasi tipo. Ecco che arrivano le dipendenze da droghe, fumo, cibo, alcool, pornografia, social media, a darci una mano a mettere sopra una pietra a questo sentimento.
La realtà dei fatti è che è più facile evitare l’ansia che affrontarla a tu per tu. Ecco che la mindfulness diventa uno strumento che ti aiuta ad affrontare qualsiasi sintomo corporeo, compresa l’ansia, il dolore, la tensione, con una visione che chiamo “visione elicottero”. E come se sentissi e vedessi dall’alto del tuo corpo qualsiasi sintomo, non hai bisogno di reagire questa volta, ma solamente di osservare cosa succede se, anche solo per 1 minuto, 30 secondi, 3 secondi, sei coraggioso così tanto da non reagire al sintomo.
Con pratica e dedizione il tuo cervello impara letteralmente che non ha bisogno di usare l’ansia per proteggerti. Questo porta i sintomi a decrementarsi giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, fino ad estinguersi del tutto.
Ho praticato questa arte della meditazione per più di 10 anni e mai avrei immaginato che mi avrebbe aiutato così tanto nella mia vita. Certamente, non avevo iniziato perché soffrivo di ansia, ma per pura curiosità su come poter controllare i miei pensieri che talvolta non mi facevano dormire la notte. Puoi provare un esercizio di mindfulness guidata nel video sottostante.
Step extra
Non posso negare che il mio approccio al dolore e ai disturbi persistenti non possa essere affiancato da una terapia più tradizionale come quella del movimento, dell’agopuntura e dell‘alimentazione.
Non ritengo, però, utile la terapia sotto forma di manipolazioni e massaggi, poiché, a mio avviso, e anche secondo il dottor Sarno, aumenta quella credenza che ci sia qualcosa che non va nel nostro corpo. Nelle mie sessioni guidate di mindfulness per il dolore (tracciamento somatico), ribadisco più e più volte che qualsiasi sintomo deve essere sentito senza essere ripudiato o manipolato in nessun modo. Perché esiste un motivo per cui il dolore si presenta e volerlo a tutti i costi e a tutti i modi allontanarlo dal corpo fa solo che rinforzarlo. Bisogna quindi lavorare CON il dolore piuttosto che CONTRO di esso.
Ok questo è tutto quello che volevo dirti in questo articolo dedicato per coloro che soffrono da sintomi come dolore cervicale e ansia.
Grazie di aver dedicato del tempo per la lettura di questo articolo e spero ti sia stato di aiuto.
Quando sarai pronto : ci sono 4 modi in cui posso aiutarti:
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