Senti dolori diffusi da più di 3 mesi e vuoi sapere se potrebbe trattarsi di fibromialgia? Vorresti conoscere il test diagnostico per questa patologia? Inoltre, stai cercando una cura efficace e naturale? In questo articolo troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.
Quindi, mettiti comodo/a perché le informazioni che leggerai qui non le troverai ovunque in rete. Non si tratterà solamente di informazioni teoriche, ma ti fornirò anche degli esercizi pratici che potrai svolgere subito dopo aver terminato la lettura di questo articolo.
Ma prima di iniziare, permettimi di presentarmi: sono Alessio Veneziano, fisioterapista e coach per la mente e il corpo. Attraverso il mio protocollo, aiuto persone che soffrono di dolori cronici come quelli associati alla fibromialgia a ritrovare un nuovo senso di benessere. Lo faccio mediante consulenze private online e sessioni di gruppo.
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La fibromialgia : Che cos’è e cosa NON è.
Iniziamo con il cosa NON è la fibromialgia.
- Non è creata dalla “tua testa” ma bensì da un sistema nervoso diventato ipersensibile
- Non è una malattia “mentale”
- Non è una malattia autoimmune
- Non è una malattia “immaginaria”
- Non è una condizione puramente fisica
- Non è una condizione puramente psicologica
- NON è una condizione con cui devi convivere per il resto della tua vita
Che cos’è la fibromialgia
La fibromialgia è
- Una malattia incompresa dalla maggioranza del settore medico
- Una patologia psicofisica (mente e corpo sono collegati)
- Una sindrome (insieme di sintomi che costituiscono le manifestazioni cliniche di una o diverse malattie)
- Complesso di disturbi cronici dati da un disequilibro del sistema nervoso centrale (cervello)
I principali disturbi fisici (SINTOMI) sono :
SINTOMI PRIMARI
- Dolore generale diffuso in tutto il corpo
- Ipersensibilità alla pressione/tatto dei tender points
- Mal di testa/Emicrania
- Tensione/Dolore Cervicale
- Mal di schiena
- Dolori mandibolari
- Bruciore e pesantezza alle gambe
- Affaticamento
- Difficoltà di concentrazione
- Problemi di insonnia
- Intestino irritabile
SINTOMI SECONDARI
- Sensibilità alla luce (anche quella del sole)
- Sensibilità a odori
- Sensibilità ai rumori
- Ansia e senso di depressione
I dolori possono variare da persona a persona ma generalmente sono localizzati in almeno 11 dei 18 punti del corpo (anche chiamati tender points)

Questi sintomi si riscontrano anche in numerosi altri tipi di dolori cronici, come quelli alla cervicale e al mal di schiena. Negli anni ’70, il Dottor Sarno, uno dei pionieri della medicina riabilitativa per i dolori cronici, notò che molti dei suoi pazienti affetti da dolori debilitanti erano particolarmente sensibili a 8 di questi punti (che riguardano principalmente la parte posteriore del corpo).
La fibromialgia la definisco “la regina dei dolori cronici” poiché racchiude diversi tipi di dolore in un’unica condizione.
Questa malattia è sempre più diffusa nella nostra società, come dimostrano anche le ricerche effettuate online. Il grafico mostrato qui sotto illustra la tendenza di ricerca su Google della parola “fibromialgia” dal 2018 fino ad oggi, confrontata con la ricerca relativa alla “cervicalgia”.
![Fibromialgia Test Diagnostico e Cura Psicosomatica [Guida Completa] 2 fibromialgia trend](http://venezianotherapy.com/wp-content/uploads/2023/06/fibromialgia-trend.png)
Ma che cos’è cambiato nella nostra società degli ultimi anni per fare crescere così tanto questa malattia?
Per scoprirlo dobbiamo fare un’analisi dei fattori che creano il dolore cronico in generale. Che sia fibromialgia, o cervicali o mal di schiena.
I 3 FATTORI PRINCIPALI DEL DOLORE DA FIBROMIALGIA PER LA DIAGNOSI
#1 Fattori Biologici
Questo è l’aspetto che viene maggiormente esaminato dalla nostra medicina moderna, ma è anche ciò che potrebbe deviarci dalla corretta via. Per spiegarmi meglio, la diagnosi di fibromialgia viene comunemente effettuata attraverso l’esclusione di patologie più gravi, come quelle autoimmuni (ad esempio, la sclerosi multipla).
I medici hanno il compito di escludere malattie gravi che coinvolgono il sistema nervoso e immunitario. Gli esami includono:
- Analisi del sangue (reumatologiche)
- Analisi del sangue (ormonali per la tiroide)
- Analisi del sangue (per l’esclusione di virus)
- Analisi del sangue (per malattie e deformazioni ossee)
Nel caso della fibromialgia, fortunatamente tutti gli esami risultano negativi. L’unica spiegazione al dolore che possiamo trovare dal punto di vista puramente fisico (corpo) è la seguente:
- Contrazione dei tessuti (muscolo-tendinei) in cui si avverte il dolore
- Possibile mancanza di ossigenazione dei tessuti
- Accumulo di agenti infiammatori nei tessuti
Per comprendere l’origine di queste contrazioni e degli agenti infiammatori, dobbiamo discutere dei fattori PSICOLOGICI.
#2 Fattori Psicologici
Nelle persone affette da fibromialgia, la storia psicologica fornisce molti indizi su come questi fattori possano aver contribuito all’insorgenza dei sintomi fisici.
Se soffri di questa condizione, chiediti: quando hai iniziato a manifestare questi sintomi? È stato durante un periodo particolarmente stressante della tua vita? Forse un cambiamento legato al lavoro, alle relazioni sociali o magari hai subito un trauma fisico (come un incidente stradale) o hai vissuto un evento straordinario come la pandemia del 2020?
Perché parliamo di stress e di emozioni represse come rabbia, paura e ansia? Dopo aver intervistato e ascoltato testimonianze di centinaia di persone affette da questi dolori, è emerso che il 100% di loro aveva un passato di vita abbastanza “difficile”.
Se analizziamo ciò che accade a livello fisico a causa dello stress psicologico, tutto improvvisamente acquista un senso. Lo stress provoca una cascata di ormoni in tutto il corpo, che può portare a tensione e infiammazione dei tessuti. Quando questo stress diventa cronico, cioè persiste per settimane, mesi o addirittura anni, può causare effettive modifiche al sistema nervoso centrale (il cervello).
Se non lo hai ancora fatto, ti invito a leggere il mio articolo per approfondire questo argomento.
In ogni caso, quando il sistema nervoso è sottoposto a continue sollecitazioni emotive, invia una serie di sintomi che ci spingono a concentrarci sul corpo anziché sulle emozioni che generano tensione.
Ti starai chiedendo perché. È un meccanismo di protezione automatico. Il sistema ci sta inviando chiari segnali che se non prendiamo cura delle nostre emozioni (quelle che stiamo reprimendo), avremo delle conseguenze, in un modo o nell’altro, sul nostro corpo.
#3 Fattori Sociali
La maggioranza dei clienti con cui lavoro, soprattutto coloro che soffrono di fibromialgia, sentono molta responsabilità sulle spalle. Parliamo in particolare di situazioni in cui la persona affetta da questa condizione deve anche prendersi cura di una o più persone all’interno del nucleo familiare, magari un bambino piccolo o un genitore anziano. Queste persone non trovano il giusto supporto e si trovano quindi a dedicare ore e ore all’assistenza di altri, non trovando tempo per sé stesse.
Un’altra situazione molto comune è quella lavorativa, in cui la persona odia letteralmente il proprio lavoro, ma ha bisogno di un sostentamento finanziario per “campare” e arrivare a fine mese…
Ti suona familiare?
Quindi, cosa si può fare in questi casi? Chiedere aiuto. Esprimere questa emozione che piano piano bolle all’interno di te. Chiedi aiuto al tuo partner, agli amici o ai parenti. E senza sentirti in colpa, perché in quel tempo libero deciderai di focalizzarti su di te. Solo concentrando le tue preziose energie su te stesso, riuscirai a prenderti cura degli altri in un secondo momento. Non adesso, però. Adesso è il momento di dare priorità a te stesso.
“È facile a dirsi che a farsi, Alessio…” starai pensando
È vero, ogni persona si trova a fronteggiare diverse situazioni sociali, e non esiste una soluzione universale per tutti.
Il punto qui è trovare 30 minuti al giorno per sé stessi. Investire questo tempo in modo tale che possa moltiplicare l’energia di cui abbiamo tanto bisogno.
Ti prometto che se riesci a dedicare 30 minuti del tuo tempo alle tecniche che sto per introdurti, nel giro di 5 settimane i tuoi sintomi saranno almeno dimezzati.
Non ci credi ? Provare per credere..
E un’altra buona notizia è che una volta imparate queste tecniche, potrai praticarle autonomamente, senza quindi dover seguire nessuna terapia speciale (fisioterapia passiva, massaggi, ecc…)
L’analogia del bicchiere d’acqua.
Immagina il tuo sistema nervoso come un bicchiere che può contenere solo una quantità limitata d’acqua. Considera l’acqua come lo stress psicologico (ansia, rabbia, senso di colpa, solitudine, paura, ecc…). Questa “acqua” di emozioni represse si accumula nel corso dei mesi e degli anni fino a raggiungere un punto in cui non può più essere contenuta, portando il sistema nervoso a diventare ipersensibile. Di conseguenza, ogni minimo movimento, tocco, luce intensa o odore può causare fastidio e manifestarsi come sintomo corporeo.
Nel mio PDF gratuito “Perché il dolore persiste” (che puoi scaricare qui), ho spiegato dettagliatamente questo processo. Qui sotto puoi vedere l’illustrazione dei segnali che vengono inviati dal corpo al cervello.
Sembra complicato ma non lo è affatto. Andiamo a spiegare questi 2 scenari
SITUAZIONE BLU – VERDE : (SITUAZIONE NORMALE)
Questa è la condizione ottimale di un sistema nervoso equilibrato. Immagina di slogarti una caviglia. Stai camminando quando improvvisamente la caviglia si torce e, a quel punto, i sensori presenti nella caviglia vengono attivati da un potenziale pericolo (come una frattura). Il messaggio viene inviato al cervello, che a sua volta rilascia un secondo messaggio di dolore diretto proprio alla caviglia. Il sintomo del dolore viene generato e persiste per alcuni minuti o alcune ore, per poi diminuire gradualmente (come indicato dalla linea verde).
SITUAZIONE BLU – ARANCIONE (SISTEMA IPERSENSIBILE)
Questa è la condizione di un sistema nervoso ipersensibile. In questo caso, i sensori possono essere attivati non solo da eventi fisici reali come infortuni o incidenti, ma anche da traumi psicologici o stress emotivi. In questa situazione, non solo il corpo diventa ipersensibile, ma anche l’intero sistema nervoso centrale (il cervello).
Ci troviamo costantemente in una situazione in cui il sistema è pronto a percepire potenziali situazioni dannose. Anche attività che normalmente non rappresenterebbero una minaccia per il sistema, come camminare, stare seduti per diverse ore al tavolo, guidare, andare in bicicletta, nuotare, ecc…
Al contrario, quando la minaccia è sempre lì dietro le tue spalle, nel futuro immediato o nei pensieri del passato, ti trovi costantemente nella zona arancione…
Tuttavia, voglio farti sapere che hai il potere di rilasciare il tuo sistema nervoso.
È una questione di decisione. Ma devi armarti di coraggio, perseveranza ed essere aperto ad un nuovo modo di fare riabilitazione.
Una riabilitazione olistica che non prende in considerazione il tuo corpo solo come carne e ossa.
3 SOLUZIONI PER RIPRENDERE IN MANO LA TUA VITA
Finalmente siamo arrivati al momento che hai aspettato a lungo. Se ritieni che tutto ciò che hai letto finora in questo articolo sia corretto e pertinente al tuo caso, allora sei già al 50% del percorso di guarigione.
La mentalità è estremamente importante nel processo di guarigione, perché senza un’apertura mentale verso ciò che può essere possibile, nulla cambierà veramente. Devi essere disposto a mettere da parte, per un certo periodo, le tue vecchie credenze e le tue vecchie diagnosi.
La fibromialgia non è una condanna a morte e non deve limitarti nella vita, anche se finora può essere stato così. Una sola decisione può cambiare le sorti della tua vita da questo momento in avanti. Ti chiedo di lasciare che il corpo faccia ciò di cui è capace. Inoltre, ti chiedo di mettere da parte ciò che la tua mente cosciente e inconscia ti diranno lungo questo percorso di guarigione.
Da oggi in poi, riprenderai una conversazione sana con il tuo corpo. È giunto il momento di dare voce a quelle vecchie emozioni che sono state trascurate per troppo tempo. La terapia mente-corpo è la soluzione definitiva per il dolore cronico. Pertanto, diamo voce ai quattro elementi fondamentali del dolore: sintomi, emozioni, eventi traumatici e credenze.
Dando voce a questi quattro elementi, finalmente possiamo riequilibrare il sistema nervoso.
Ma come lo facciamo?