Disturbi Neurologici Funzionali e Dolore Persistente: Come Affrontarli con un Approccio Integrato

I disturbi neurologici funzionali sensoriali, come quelli che coinvolgono la vista, l’udito e la percezione del dolore, rappresentano una sfida significativa per molte persone. Questi disturbi si manifestano spesso in assenza di lesioni fisiche identificabili, ma con sintomi debilitanti che persistono per mesi o addirittura anni. In questo articolo, esploreremo come affrontare il dolore persistente e i disturbi neurologici funzionali combinando approcci tradizionali con una strategia basata sull’accettazione e l’elaborazione emotiva.

Prima di iniziare lasciami presentare, io sono il Dr. Alessio Veneziano, terapista e fondatore di NeuroBalance. Il mio lavoro è aiutare professionisti con cervicalgia, mal di schiena, e disturbi neurologici funzionali liberarsi dai sintomi con un approccio olistico e innovativo. Per saperne di più su NeuroBalance clicca qui
Alessio Veneziano Fisioterapista
Alessio Veneziano

Cos’è un Disturbo Neurologico Funzionale e quali sono i Sintomi?

I disturbi neurologici funzionali (FND, Functional Neurological Disorders) sono condizioni in cui il sistema nervoso centrale funziona in modo alterato senza che ci siano evidenti danni strutturali. Questo si traduce in sintomi come:

  • Problemi sensoriali: vista sfocata, sensibilità alla luce, difficoltà uditive o acufeni.
  • Dolore persistente: spesso localizzato, ad esempio nell’orecchio o in specifiche aree cerebrali.
  • Intolleranza ai rumori continui o alla luce intensa.

Questi sintomi non sono “immaginari,” ma derivano da una disfunzione reale nella comunicazione tra il cervello e il corpo. Spesso, queste condizioni sono accompagnate da una ipersensibilità del sistema nervoso, che interpreta segnali innocui come dolorosi o pericolosi. Per questo motivo, molti pazienti con disturbi neurologici funzionali si sentono frustrati, incompresi o privi di soluzioni efficaci.


Le Cause Profonde dei Disturbi Neurologici Funzionali

Per comprendere meglio questi disturbi, è utile esaminare le potenziali cause sottostanti. Le ricerche suggeriscono che fattori come lo stress cronico, i traumi emotivi e persino alcuni modelli di pensiero negativi possono contribuire allo sviluppo di questi sintomi. Ad esempio:

  • Stress cronico: Prolungati periodi di stress possono alterare il modo in cui il cervello elabora i segnali provenienti dal corpo.
  • Traumi emotivi: Eventi significativi del passato, come una perdita o un conflitto, possono lasciare una traccia nel sistema nervoso, rendendolo iper-reattivo.
  • Abitudini cognitive: Pensieri catastrofici o paura costante del sintomo possono rinforzare i circuiti cerebrali del dolore.

Approcci Tradizionali per i Disturbi Neurologici Funzionali: Non Porre Attenzione al Dolore

Un consiglio comune degli esperti è di non focalizzarsi sui sintomi per evitare di rinforzare il circuito del dolore nel cervello. Questo principio si basa sul fatto che l’attenzione costante al dolore può amplificare la risposta del sistema nervoso, mantenendo attivi i circuiti neurologici coinvolti. Distrarsi dal sintomo è utile per rompere il ciclo “attenzione-dolore” e permette al cervello di ridurre l’importanza attribuita al segnale doloroso.

Tuttavia, questo approccio può risultare difficile per chi vive con sintomi debilitanti. Spesso, ignorare il dolore non è sufficiente per promuovere una guarigione a lungo termine, soprattutto quando il dolore è legato a ferite emotive profonde.


Un Approccio Complementare ai Disturbi Neurologici Funzionali: Accettare e Comprendere il Dolore

Mentre ignorare il sintomo può essere efficace a breve termine, è altrettanto importante esplorare il messaggio che il dolore trasmette. Spesso, il dolore persistente non è solo una risposta fisica, ma anche il riflesso di ferite emotive irrisolte, come:

  • Paura: legata al peggioramento dei sintomi o al futuro.
  • Rifiuto: percezione di non essere compresi o supportati.
  • Ingiustizia: sentimenti di frustrazione per una condizione che sembra “ingiusta.”
  • Disgusto o senso di colpa: per non riuscire a “superare” il problema.

L’idea di accettare il dolore con gratitudine non significa rassegnarsi, ma riconoscere che esso può essere un messaggero del corpo, indicandoci dove rivolgere la nostra attenzione per guarire a livello profondo. Questa prospettiva aiuta il sistema nervoso a ridurre l’ipersensibilità, creando spazio per un processo di guarigione più completo.

 

Il Ruolo dell’Ipersensibilità del Sistema Nervoso Centrale

Un errore comune che molte persone commettono è attribuire i propri sintomi esclusivamente a fattori esterni, come ad esempio la luminosità degli schermi per chi soffre di disturbi visivi o il livello dei suoni per chi è sensibile ai rumori. In realtà, la radice del problema spesso non risiede nell’input esterno, ma nella ipersensibilità del sistema nervoso centrale, che interpreta segnali innocui come minacce.

Questa ipersensibilità può avere origine in traumi passati o periodi di stress prolungato, che rendono il sistema nervoso particolarmente reattivo. Ad esempio, una persona potrebbe aver vissuto un evento difficile o un periodo di ansia intensa, e da quel momento il cervello ha iniziato ad adattarsi, creando sintomi che si modificano e si adattano a situazioni diverse. In questi casi, il semplice cambio di uno schermo con luminosità ridotta o l’eliminazione dei rumori potrebbe portare un sollievo temporaneo, ma non affronta la radice del problema.

Per guarire in modo duraturo, è necessario lavorare su ciò che alimenta questa ipersensibilità: le emozioni associate ai sintomi, come l’ansia e la paura. Portare sicurezza al sistema nervoso significa imparare a rilassarsi in presenza dei sintomi, riducendo gradualmente l’attivazione emotiva e fisiologica. Questo approccio non solo allevia i sintomi, ma aiuta a prevenire il loro ritorno, promuovendo una stabilità a lungo termine.

 

Il ruolo dei Farmaci nei Disturbi Neurologici Funzionali: Un Aiuto Temporaneo, Non la Soluzione Finale

I farmaci possono essere utili per gestire sintomi acuti, come dolore intenso, ansia o insonnia, fornendo un sollievo immediato e migliorando la qualità della vita a breve termine. Tuttavia, il loro utilizzo dovrebbe essere limitato nel tempo e accompagnato da strategie volte a risolvere le cause profonde dei disturbi.

Nel caso dei disturbi neurologici funzionali, i farmaci spesso non affrontano la radice del problema, che risiede nell’ipersensibilità del sistema nervoso centrale e nei pattern di pensiero e comportamento appresi. Affidarsi esclusivamente ai farmaci può portare a una cronicizzazione dei sintomi o alla necessità di aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti.


Come Lavorare con il Dolore o Sintomi Neurologici Funzionali in Modo Costruttivo

1. Accettazione Consapevole

Praticare la mindfulness e imparare a stare con il dolore senza giudicarlo aiuta il sistema nervoso a sentirsi più al sicuro. Quando il cervello non percepisce il dolore come una “minaccia”, l’intensità del sintomo può diminuire. Ad esempio, tecniche come la respirazione consapevole o la scansione del corpo possono essere molto utili.

2. Esplorazione delle Ferite Emotive

Chiedersi:

  • Quali emozioni emergono quando penso al mio dolore?
  • Ci sono eventi o situazioni passate che potrebbero essere collegati a questi sintomi?
  • Quali sono i miei pensieri predominanti riguardo al dolore?

Questa auto-riflessione può essere supportata da un terapista esperto in disturbi neurologici funzionali o da tecniche di journaling terapeutico.

3. Terapie di Rielaborazione del Dolore

Tecniche come la Pain Reprocessing Therapy (PRT) insegnano al cervello a interpretare il dolore in modo diverso, riducendo l’attivazione delle aree cerebrali associate al sintomo. Queste tecniche si basano sull’idea che il dolore cronico sia spesso “appreso” dal cervello e che, con le giuste strategie, sia possibile “disimpararlo.”

4. Coinvolgimento Attivo nella Guarigione

Un approccio integrato può includere:

  • Terapie cognitive e comportamentali (CBT), che aiutano a modificare i pensieri e i comportamenti legati al dolore.
  • Terapia Educativa sulla NeuroScienza del Dolore/Sintomi Cronico : Pain NeuroScience Education. In questo modo sai perchè i sintomi possono essere anche molto acuti ma in assenza di problematiche strutturali.
  • Autoipnosi o meditazioni guidate per rilassare il sistema nervoso e favorire la regolazione emotiva.
  • Ritorno al Movimento in modo graduale : come yoga, camminate, Tai Chi o esercizi di rilassamento muscolare progressivo.

5. Creare un Ambiente di Sicurezza

Ridurre i fattori di stress nella vita quotidiana è essenziale per permettere al sistema nervoso di “rilassarsi.” Ciò può includere stabilire una routine di sonno regolare, dedicare tempo a hobby piacevoli e coltivare relazioni di supporto.


Strumenti Pratici per Iniziare

Ecco alcune tecniche pratiche che chi soffre di disturbi neurologici funzionali può provare:

  • Diario del dolore: Annotare quando i sintomi si presentano, quali emozioni emergono e quali eventi potrebbero averli scatenati.
  • Meditazione guidata: Utilizzare app o video online per praticare meditazioni specifiche per il rilassamento del sistema nervoso. Nel nostro canale youtube Veneziano Therapy nel trovi diverse e molto efficaci –> vai al canale youtube qui
  • Tecniche di grounding: Come camminare scalzi, ascoltare musica rilassante o concentrarsi su oggetti fisici intorno a sé per ridurre l’ansia.

La soluzione per i Disturbi Neurologici Funzionali in un unico posto

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Conclusioni

I disturbi neurologici funzionali sensoriali e il dolore persistente richiedono un approccio olistico. Mentre è importante non fissarsi sui sintomi, è altrettanto cruciale capire il significato emotivo che il corpo cerca di trasmettere. L’accettazione e la comprensione profonda non solo aiutano a ridurre il dolore, ma favoriscono una guarigione autentica.

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Alessio Veneziano

FISIOterapista OLISTICO

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